Studi Filosofici: Informazioni

Il primo fascicolo di “Studi Filosofici” è pubblicato a Napoli nel 1978 da parte dell’allora Dipartimento di Lingue e Letterature dell’Occidente Medievale e Moderno dell’Istituto Universitario Orientale. Ne è allora direttore Giuseppe Bedeschi e redattore capo Mario Agrimi. Fin dal primo numero la rivista, a cadenza annuale, mostra una forte vocazione internazionale legata anche alla storia e alla tradizione de “L’Orientale”. Così il primo numero - dedicato all’opera di Jean-Jacques Rousseau nel bicentenario della morte del filosofo (“Studi su Jean-Jacques Rousseau”, a cura di Alberto Postigliola) - si apre con un saggio di Jean Starobinski e annovera alcuni dei maggiori esperti del pensatore ginevrino e della filosofia francese dei Lumi tra cui, oltre a Starobinski stesso, Bronislaw Baczko, André Robinet, Paolo Casini e Alberto Postigliola. Dal 1979 - in concomitanza con il secondo numero - al 1993 la rivista è diretta da Renato Laurenti, antichista presso l’ateneo partenopeo, e fino al fascicolo IV (1981) viene stampata dall’editore Olschki di Firenze. In seguito, a partire dal 1982, “Studi Filosofici” viene pubblicato dall’editore Bibliopolis di Napoli; ne è direttore prima Mario Agrimi dal 1994 al 2010 e poi dal 2011 Alberto Postigliola. “Studi Filosofici” segue inevitabilmente i cambiamenti e le vicissitudini dell’istituzione a cui è legata, che nel frattempo trasforma la propria denominazione in Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. A partire dal 1983 “Studi Filosofici” si incardina nel Dipartimento di Filosofia e Politica, il quale, a partire dal 2012, confluisce nell’attuale Dipartimento di Scienze Umane e Sociali (DISUS). “Studi Filosofici” sin dall’inizio è aperta a confronti con la cultura filosofica italiana e internazionale. Così la sezione dedicata a “Il pensiero meridionale”, voluta da Mario Agrimi nel lontano 1987, diventa un momento di discussione su autori quali Bruno o Vico, Spaventa o Croce, e su questioni quali la tradizione e l’eredità rinascimentale o l’Illuminismo italiano ed europeo. In questa prospettiva la cultura napoletana e meridionale vengono lette come momenti topici di un dibattito che dal Rinascimento al Novecento tocca momenti e aspetti centrali del sapere europeo. Non a caso nel 2007, in occasione del trentesimo numero della rivista, Mario Agrimi nella sua nota introduttiva - “Continuità di un impegno” - rifacendosi alla lezione di Rousseau e dell’Illuminismo europeo, oggetto del primo numero della rivista, veniva a posizionare “Studi filosofici” in una ideale linea di confronto scientifico che si colloca “nello spirito della libertas philosophandi, dell’alta tradizione intellettuale napoletana ”. E a questo impegno più che decennale si richiama anche Alberto Postigliola nella sua nota “Ai nostri lettori” che apre il fascicolo XXXIV (2011) - con il quale assume l’incarico di direttore responsabile - dove ricorda che “le collaborazioni straniere e in lingua straniera sono andate aumentando e la Rivista è venuta acquisendo negli ultimi anni sempre maggior prestigio sia in Italia sia all’estero”. Entro questo quadro di riferimento i temi affrontati da “Studi Filosofici” toccano non solo la storia della filosofia, la storia della idee o la filosofia della storia, ma anche questioni legate alla filosofia morale o alla bioetica, alla filosofia politica o alla gnoseologia, alla teoria dei simboli o all’epistemologia e, non da ultimi, temi di filosofia del linguaggio e di estetica. Se la storia della filosofia e delle idee - nelle sue diverse articolazioni, dall’antichità al medioevo, dal Rinascimento all’Illuminismo, dall’Ottocento alla contemporaneità - rimane in qualche modo il nucleo costante che innerva la rivista, le diverse scansioni teoriche che la compongono forniscono apporti molteplici di cui è possibile seguire e rintracciare la diversa intensità e articolazione nel corso degli anni. Né vanno trascurati una serie di contributi specialistici, quali gli studi legati alla filosofia araba, che proprio all’Orientale hanno trovato e tuttora ritrovano una loro peculiare e autorevole collocazione grazie anche al magistero di Carmela Baffioni. Inoltre la rivista ha ospitato sezioni tematiche capaci di fornire apporti originali su alcune questioni rilevanti. Si posso citare in proposito alcuni esempi: fascicolo XIX (1996) “Gustave Guillaume e la filosofia del linguaggio” (con contributi tra gli altri di A. Jacob, D. Jervolino, A. Martone); fascicolo XXI (1998) “Corrispondenze della ‘Repubblica delle Lettere’ ” (con contributi tra gli altri di A. McKenna, C. Berkvens-Stevelink, C. Courtney, D. Generali, M. Sanna); fascicolo XXIV (2001) “Il convegno sull’ ‘Empedocle’ di Renato Laurenti” (con contributi tra gli altri di F. Adorno, P.L. Donini, P. Cosenza, C. Santinello); fascicolo XXIV (2001) “Sulla traduzione francese della ‘Scienza nuova’ vichiana” (con contributi di M. Donzelli, A. Pons, M. Sanna, P. Cristofolini, B. de Giovanni). Ma, a fianco delle sezioni esplicitamente tematiche, “Studi Filosofici” è spesso riuscita ad attivare un dialogo su singoli autori o periodi storici. Ne sono esempio negli ultimi numeri, il fascicolo XXXVI (2013) con articoli su Diderot (M. Delon, P. Quintili) o su tematiche illuministiche (F. Lomonaco, V. Ferrone) o il fascicolo XXXVIII (2015) con contributi su Bayle, Montesquieu, Rousseau o Diderot (L. Bianchi, E. Kovács, C. Spector, C. Vincent). Nel 2018, sempre presso l’editore Bibliopolis di Napoli, è in corso la pubblicazione del XL volume della rivista.

Lorenzo Bianchi 17.05.2018