Margherita Porete

Margherita Porete (1250? – 1310) è stata una scrittrice e teologa di origine belga. È stata una donna colta e intellettuale, nonché una beghina. Le beghine erano una comunità di donne dedite alla religione, senza però prendere i voti. I loro valori erano: povertà, semplicità e predicazione. In quel periodo, scrivere era consentito solo agli uomini. È proprio questo che la rende una donna rivoluzionaria. Ha scritto, infatti, un’opera chiamata “Lo specchio delle anime semplici”, che le è costata la vita.

“Lo specchio delle anime semplici” (“Le miroir des âmes simples”) è stato scritto intorno al 1290, ed è circolato in forma anonima fino al 1946. Appartiene al genere letterario degli specchi: trattati medievali dal carattere speculativo. È scritto in forma di dialogo tra due personaggi: Ragione e Anima, i quali discutono di diversi argomenti tra cui religione, uomo e Dio. Partecipano anche altri personaggi come Amore, Virtù e Desiderio. Quest’opera è stata condannata, insieme alla sua autrice, per eresia. La Chiesa non accettava che Margherita, in quanto donna, diffondesse le proprie idee. Per questo motivo, sono state estrapolate quindici proposizioni che la ritraevano come un’eretica. Una di queste era: “L’anima annientata non ha più neanche la necessità di ricevere consolazioni e doni da Dio, avendo Dio in sé stessa.”

Margherita è stata condannata nel 1308 dal Grande Inquisitore di Francia. Egli ha tentato di farla abiurare per più di un anno, ma lei non ha mai ceduto. Per questo è stata mandata al rogo il 1° giugno 1310, a Parigi, in Place de Grève (attuale Place de l’Hôtel de Ville). Il fatto che una donna scrivesse con tanta competenza teologica e filosofica è stato un grande affronto per la Chiesa. Gli inquisitori hanno visto nella sua opera un tentativo di emancipazione femminile inaccettabile. Nel 1946, la medievista italiana Romana Guarnieri ha trovato, nella Biblioteca Apostolica Vaticana, la versione latina dell’opera di Margherita. Ha confrontato il contenuto del manoscritto con le accuse volte all’autrice negli Atti del processo e ha scoperto che apparteneva a lei. Da quel momento in poi, il manoscritto non circola più adespota. “Lo specchio delle anime semplici” ha avuto un’ampia diffusione nel corso dei secoli, in diverse lingue: francese medio, lingua piccarda, latino, medio inglese e volgare italiano. Non si sa quale sia stata la lingua originale, se il francese medio o il latino.